SACOM: non c’è stato nessun miglioramento netto delle condizioni di lavoro dei dipendenti dei fornitori Apple
Alcune settimane fa, Apple, pubblicò un report riguardante le condizioni di lavoro dei dipendenti dei suoi fornitori. Le indagini, al fine della stesura del rapporto, furono condotte mediante l’associazione indipendente FLA. Il report si rivelò estremamente positivo, mostrava infatti incrementi delle condizioni di lavoro per il 72% rispetto al 2011, negli stabilimenti dei fornitori della mela. Un miglioramento così netto saltò subito all’occhio della SACOM (Student & Scholars Against Corporate Misbehaviour) che si mobilitò per verificare di persona i risultati delle indagini.

no more iSlave (non più ischiavi) è il nome della protesta avvenuta ad Hong Kong per esprime il disgusto delle società e degli impianti che sfruttano i dipendenti privandoli di ogni loro diritto, appunto, come degli schiavi.
Stando a quanto riporta SECOM, le condizioni dei dipendenti negli impianti dei fornitori di Apple non sono migliorati in modo così netto. Le indagini condotte dalla associazione mostrano come, purtroppo, ancora ci sono dipendenti che hanno poche pause durante la giornata, lavorano troppe ore durante il giorno senza essere retribuiti nel modo opportuno e inoltre vengono minacciati dai loro superiori.Un portavoce della società di Cupertino ha smentito questi dati e perciò non c’è sicurezza nelle informazioni raccolte dai mass media. Le ricerche hanno coinvolto un numero davvero minimo di dipendenti, infatti, tra gli stabilimenti Foxlink, Pegatron e Wintek solo 130. Penso che comunque alla luce del fatto che la produzione della merce Apple coinvolge migliaia di lavoratori, le ricerche dovevano essere più ampie. Sta di fatto che è vergognoso come ci si nasconda dietro a dati e numeri gonfiati, per mettere letteralmente un bavaglio a tutti coloro che lottano ogni giorno contro queste terribili realtà.